PRANAYAMA (tecniche di respirazione) (in costruzione)
Il respiro è il processo più importante del corpo. A causa dello stress o di altri fattori, il respiro diventa corto e poco profondo, deprivando così il corpo dell’ossigeno e dell’ energia. Attraverso il pranayama si sviluppa la sensibilità al processo della respirazione, riaddestrando i muscoli della cavità polmonare. Si impara semplicemente a respirare in modo pieno e corretto. Inoltre il pranayama stabilisce regolari schemi del respiro inducendo uno stato mentale calmo e rilassato.
Ci sono varie branche nello yoga che servono per definire Hatha yoga è il termine che si usa per i principianti ed è spesso capito ed inteso come qualcosa di fisico, ma definire hatha yoga come una branca di yoga fisico non è una definizione completa. Il fatto che le tecniche di hatha yoga servono per rimuovere i disturbi nel corpo non significa che i suoi obbietti finiscono nel corpo.
E’ sempre richiesta la consapevolezza quindi l’obbiettivo non può essere definito solo fisico, infatti una più giusta definizione di hatha yoga è che si occupa di armonizzare ed equilibrare le varie energie che ci sono in noi non solo nel nostro corpo e questo lo fa in preparazione perché si possa raggiungere una consapevolezza più alta.
L’hatha yoga è il sistema per il benessere e purificazione dei canali energetici (nadi). La cosa di base è che hatha yoga lavora sui flussi energetici che danno buoni risultati sul corpo fisico. Il termine è composta da ha e tha queste due lettere rappresentano il concetto delle due energie sole e luna e in hatha yoga si riferiscono ai canali di energie ha la luna tha il sole. I due flussi principali di energia sono chiamati ida e pingala e sono strettamente collegati con le due narici.
Ida è responsabile per la narice sinistra e Pingala per la destra, sono complementari. Ida è responsabile di tutte le funzioni mentali, la sua qualità principale è l’introversione, quindi è più vicino al sistema nervoso parasimpatico, Pingala è responsabile per tutte le azioni vitali, azioni fisiche, qualità principale è l’estroversione rivolta verso l’esterno ed è più vicino al sistema nervoso simpatico.
Non solo secondo i testi yoga ma anche attraverso esperimenti e studi la narice sinistra si sa che rende predominante o più attivo l’emisfero destro del cervello quindi tutte le sue capacità e qualità la destra poi è collegato con l’emisfero sinistro. Ida è definito come energia mentale, Pingala come energia vitale. Questi due canali sono definiti come principali Nadi, nadi significa flusso continuo, fluire continuamente in questo caso è riferito al flusso continuo di energia pranica, ciò significa che se è prevalente il flusso in Ida per una persona sarà più facile portare avanti attività mentali,artistiche, creative che richiede un grado di introversione.
Quando è predominante Pingala le persone sono portate per attività dinamiche infatti la sua qualità è il dinamismo, attività fisica, cose che richiedono l’uso della logica, capacità di analizzare. Una delle nadi ha la funzione di attivare l’altro è la sua controparte quindi per un buon funzionamento di un sistema energetico e di conseguenza anche fisico è importante una condivisione di tutti gli incarichi dei sistemi dell’organismo umano, infatti nel meccanismo dello stress è il simpatico sempre attivo, il parasimpatico quasi non si attiva più e così nascono molti problemi e disturbi, la narice sinistra quindi la parte destra del cervello è poco usato dalle persone stressate infatti è chiamato come l’emisfero triste o oscuro, non si da ascolto , non diamo la possibilità di lasciare il comando a questa parte della personalità. Invece la funzione Ida, di questa parte della personalità è molto importante perché quando ha la prevalenza allora l’altra si riposa si riprende.
Per lo yoga la mancanza di equilibrio e di armonia tra le due nadi è la causa di tutti i disturbi. Perché possa esistere l’equilibrio tra Ida e Pingala esse dovrebbero andare d’accordo dovrebbero funzionare ciascuno per 12 ore durante la giornata.Ma siccome il nostro sistema respiratorio, le narici sono canali molto sensibili, e il respiro si adatta alle attività in cui siamo coinvolte.
I CINQUE PRANA
Nello yoga, il concetto di prana è molto scientifico. Quando parliamo di prana, non intendiamo il respiro, l’aria o l’ossigeno.
Parlando con esattezza e scientificamente, prana significa forza vitale originaria. Prana è una parola sanscrita composta dalle sillabe “pra” e “na”.
Na significa “movimento” e pra è un prefisso che significa “costante”: Perciò, prana significa “movimento costante”. Questo movimento costante comincia non appena siamo concepito nel grembo di nostra madre.
Nel corpo fisico abbiamo due tipi di energia. Una è conosciuta come prana shakti e l’altra come manas shakti o chitta shakti .
Prana shakti rappresenta l’energia vitale o dinamismo, mentre mansa shakti rappresenta l’energia mentale.. Questo significa che in organo del corpo vi sono due canali che forniscono energia.
La fisiologia moderna descrive due tipi di sistema nervoso, un sistema sensoriale o cognitivo e un sistema motorio, oltre al sistema simpatico e parasimpatico.
Questi due sistemi sono interponessi in ogni organo del corpo. Allo stesso modo, ogni organo è alimentato con energia mentale e pranica.
Secondo lo yoga, il corpo pranico, che comprende il prana individuale e la rete di nadi che trasporta questo prana, è diviso in cinque aree principali o sub-prana.
Questi sono conosciuti come i pancha prana: prana, apana, samana, udana e vyana.
Questi cinque prana agiscono in relazione ai cinque chakra inferiori e alle varie nadi. Non dovrebbero essere intesi come manifestazioni separate del prana ma come diverse funzioni o aree di funzione dell’unico prana o mahaprana.
Prana: non è quello globale, ma appartiene ad una specifica parte del corpo situata tra le laringe e il diaframma; controlla il funzionamento di cuore e polmoni e tutte le attività della regione toracica come respirazione, deglutizione e circolazione del sangue. Questa manifestazione di prana è sperimentata in forma di particelle luminose che si muovono verso l’alto.
Apana: è localizzato nella regione pelvica tra l’ombelico e il perineo. Apana controlla le funzioni di reni, vescica, intestini e degli organi escretori e riproduttivi. E’ responsabile dell’espulsione di gas, aria, feci, urine e del feto al momento della nascita. Apana è sperimentato in forma di particelle luminose verso il basso.
Samana: il termine samana deriva dalla parola saman che significa “eguale” o “equilibrato”. Samana è situato tra l’ombelico e il diaframma, tra le due forze opposte di prana e apana e perciò, in un certo modo, agisce come equilibratore o equalizzatore per queste forze. Samana attiva e controlla gli organi digestivi e le loro secrezioni ed è responsabile della digestione e dell’assimilazione. Samana è sperimentato come un movimento laterale di luce, come l’oscillazione di un pendolo che si muove velocemente da destra a sinistra e da sinistra a destra.
Udana: questo prana è localizzato nelle estremità: le braccia, le gambe e la testa. Udana è responsabile di tutti gli organi sensoriali e degli organi di azione e controlla il sistema nervoso simpatico e parasimpatico. E’ sperimentato come un flusso circolare di luce che si muove verso il basso nelle braccia e nelle gambe e verso l’alto attraverso la testa.
Vyana: questa forza vitale pervade tutto il corpo, agisce come riserva di energia, sostiene tutti gli altri prana che richiedono un aiuto supplementare, regola e coordina tutti i movimenti muscolari e gli altri prana.
Insieme ai cinque prana principali ve ne sono altri cinque minori chiamati upa prana:
Naga è responsabile per eruttazione e singhiozzo, kurma apre gli occhi, krikara induce fame e sete, devadatta è responsabile per gli sbadigli, dhananjaya è responsabile della decomposizione del corpo dopo la morte.