Meditazione

La meditazione permette di maturare un progressivo controllo sulla mente e sul corpo. Questo porta a una visione semplificata della realtà, alla piena comprensione delle verità più importanti della vita e, infine, alla definitiva libertà ed emancipazione da ogni sofferenza e insoddisfazione. I benefici della meditazione fanno crescere l’individuo e sono del massimo beneficio sulla via. La mente, finalmente svincolata da ogni legame, non è disturbata dagli attaccamenti al guadagno o alla perdita, alla fama o alla diffamazione, alla lode o al biasimo, alla sofferenza o alla gioia. E’ senza rimpianti e libera dal desiderio, dall’avversione e dall’illusione. E’ sfuggita alla prigione dell’attaccamento ai pensieri e alle sensazioni, è libera dalla brama insaziabile, libera da ogni paura. Questo stato di indipendenza della mente è del massimo beneficio. Coloro che coltivano questi aspetti benefici nella loro vita non saranno sconfitti de nessuna circostanza negativa che incontreranno sul cammino della loro esistenza. Sono sul sentiero che li porterà a dimorare in una perfetta eduratura felicità. Questo è il massimo beneficio. “Canone buddista, Sutta Nipata”

MEDITAZIONE VIPASSANA

meditazionePerchè meditare, cosa significa meditare? Si medita per trovare una risposta ad un profondo disagio esistenziale, per trovare libertà, felicità duratura,e la fine della sofferenza psicologica e fisica. Come possiamo fare tutto questo? C’è una via che è quella della purificazione della mente dai tre veleni fondamentali, la brama o desiderio o attaccamento,l’odio, l’illusione o ignoranza,da cui deriva tutto il male. Meditare vuol dire coltivare la mente,quindi fare crescere in noi le buone qualità,la mente è qualcosa di comune a tutta l’umanità,è la cosa più vicina a tutti noi,attraverso essa siamo consci del mondo esterno ed interno, “se la mente è compresa tutte le cose sono comprese” Essa è la fonte di tutto il bene e di tutto il male che sorgono in noi da dentro e da fuori e che sorgono nel mondo. Il messaggio del Buddha insegna che la mente è così vicina eppure così sconosciuta, è così selvaggia e ostinata ma può diventare flessibile e duttile, la mente che è schiava può diventare libera qui ed ora. Quindi il messaggio curativo del Buddha può essere sintetizzato nell’esortazione “siate consapevoli” e la consapevolezza è la chiave per coltivare e sviluppare la mente. Tra i tanti Sutta(discorsi del Buddha) ce ne è uno in particolare che ci interessa e che riguarda la meditazione Vipassana o di Visione Profonda, ed il Maha-Satipattana Sutta o discorso sulle applicazioni dell’attenzione, che si trova nella Collezione dei Discorsi Lunghi (Digha Nikaya) .
Da questo discorso viene fuori chiaramente che la meditazione si basa essenzialmente su quattro fondamenti dell’attenzione o della consapevolezza: corpo o materia, sensazioni, mente(nel senso di coscienza che si presenta in un dato momento o stato mentale),e formazioni mentali (nel senso di oggetti o contenuti della mente). Possiamo affermare che questi quattro fondamenti della consapevolezza comprendono interamente l’uomo e il suo campo di esperienza.Essi ci aiutano a coltivare la consapevolezza in modo sempre più continuo sia nella meditazione formale (che è un esercizio un allenamento) che nella vita quotidiana che è il campo di applicazione più appropriato della meditazione. Il punto fondamentale è che sviluppando una consapevolezza sempre più continua,precisa,dettagliata e profonda possiamo comprendere la vera natura dei fenomeni fisici e mentali,le cui caratteristiche sono l’impermanenza, la natura insoddisfacente e che quindi provoca sofferenza, e la mancanza di sostanzialità. Questa comprensione è ciò che viene chiamata Visione Profonda della Vera Natura o della Realtà, da ciò sorge la saggezza che porta alla Liberazione.
Per fare questo ci si applica nella meditazione formale di cui sono indicate varie tecniche che ci aiutano a sviluppare consapevolezza, concentrazione e consapevolezza concentrata, o focalizzazione della mente che può essere applicata anche alla vita quotidiana nelle attività e nelle relazioni. La qualità di questa consapevolezza concentrata è che non è fissa su di un singolo oggetto ma riconosce tutto quello che sorge alle porte dei sensi, e mantiene la mente chiara leggera,non confusa e molto energetica. La tecnica principale che viene insegnata nei ritiri (per esempio nel centro di Pian Dei Ciliegi) è quella dell’osservazione del movimento dell’addome dovuto al respiro, ma anche del respiro alla base del naso (Anapanasati) o nella parte alta del petto (aria che entra e che esce). Altre tecniche sono l’osservazione della postura e dei punti di contatto,o delle sensazioni attraverso il corpo dalla cima del capo alla base, la meditazione camminata,e la meditazione delle attività quotidiane. Tutte queste tecniche possono essere apprese dettagliatamente partecipando ad un ritiro intensivo.

Per quanto riguarda la meditazione di Metta ( gentilezza amorevole) possiamo dire che è fondamentale nel Buddhismo sviluppare le qualità del cuore oltre che della mente (anche se si potrebbe parlare di mente/cuore come un unica cosa). Per alcune persone è necessario procedere prima dalla Metta e poi alla Vipassana, per altre è necessario coltivarle contemporaneamente, per altre ancora è possibile procedere solo dalla Vipassana e sviluppare anche la qualità del cuore.
Chiunque è interessato alla meditazione comunque non può fare a meno di trovare un buon insegnante, e di partecipare a dei ritiri intensivi. Un centro qualificato è quello del Pian Dei Ciliegi. In alternativa è possibile frequentare gruppi di meditazione (per esempio presso il Centro Dharma Yoga).

I PRIMI DUE FONDAMENTI DELLA CONSAPEVOLEZZA

Nella meditazione Vipassana noi seguiamo un metodo che risale a un Sutta antico riguardo ad un insegnamento del Buddha ovvero il Satipattana Sutta, i 4 Fondamenti della Consapevolezza.
E’ il discorso n° 10 del Majjima Nikaya ovvero della raccolta dei discorsi di media lunghezza. Nella premessa di questo discorso il Buddha indica i 4 Satipattana, o la meditazione sui Satipattana, come l’unico modo per sviluppare la saggezza e quindi raggiungere la liberazione, lui introdusse questo discorso con queste parole:
“O monaci o meditanti questo è il sentiero diretto per la purificazione degli esseri, per il superamento della pena e della lamentazione per la sparizione della sofferenza e della scontentezza, per l’acquisizione del giusto metodo, per la realizzazione del Nibbana ovvero i 4 fondamenti della consapevolezza.

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I 5 OSTACOLI

I 5 ostacoli sono un gruppo di fattori mentali che creano molta difficoltà nella nostra pratica, questi 5 ostacoli sorgono con una particolare forza nei primi giorni di un ritiro.
Molti meditanti si preoccupano dell’improvviso sorgere di questi stati mentali difficili e non sanno come gestirli…

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sujiva

Bhante Sujiva

Il centro Pian dei Ciliegi è sotto la guida spirituale del Ven. Sujiva, monaco di tradizione Theravada di nazionalità malese ma cinese di origine. Risiede a Pian dei Ciliegi per periodi dedicati ai suoi ritiri personali o per insegnare la meditazione. Ha dedicato la sua vita all’insegnamento della meditazione Vipassana, e sono ben note tra …

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